TIPOLOGIA | PREZZI €/m² x 1.000 |
INDICE COMMERCIABILITÀ |
---|---|---|
Immobili nuovi |
2,7 | / |
Immobili signorili |
1,0 - 1,5 | Scarso |
Immobili medi |
0,7 - 0,9 | Scarso |
Immobili medi/modesti |
0,4 - 0,7 | Scarso |
Per capire l’origine del nome del quartiere Barriera di Milano occorre andare al 1853, quando la prima cinta daziaria, eretta con lo scopo di garantire il controllo doganale sulle merci in entrata, aveva numerosi varchi, detti «barriere», che consentivano l'accesso in città. Una delle più importanti era la strada che dall’attuale piazza Crispi portava, appunto, a Milano. Con la progressiva crescita demografica, la zona acquista ben presto l’identità di quartiere popolare, e in quest'area si svilupparono molti stabilimenti. Come l'industria di pneumatici Ceat, definitivamente chiusa nel 1982, o la Wamar, specializzata nella produzione industriale di wafer, frollini e biscotti, attiva fino al 1991. Barriera di Milano è anche un quartiere con un'anima culturale. In Via Cigna 114 c'è il Museo Ettore Fico, dedicato alle opere dell’omonimo pittore biellese, con uno spazio destinato all’arte moderna e contemporanea. E' stato inaugurato nel 2014 nell'area un tempo occupata dall'ex fabbrica Incet, e insieme al polo enogastronomico Edit, in via Cigna 96/15, ha contribuito a cambiare il volto di un pezzo di quartiere. Una caratteristica di Barriera di Milano è l’intitolazione di oltre 40 vie e piazze a musicisti e compositori italiani, ed è di questa zona il cantautore Gipo Farassino, che con i suoi brani ha interpretano l’anima più profonda delle periferie torinesi.