Lo prevede una norma contenuta nel decreto Ristori. Il contributo è pari al 50% dell’ammontare
complessivo delle rinegoziazioni per la diminuzione del canone, entro il limite di 1.200 euro. C’è
tempo fino al 6 settembre per inoltrare la domanda all’Agenzia delle Entrate.
La casa rimane al centro della politica economica del governo. Ne è ulteriore dimostrazione la
norma contenuta nel decreto Ristori a sostegno degli affitti: il contributo a fondo perduto per chi
ha scelto di ridurre il canone di locazione al proprio inquilino nel corso 2021. A partire dallo
scorso luglio, la norma è diventata operativa: a farsi carico della gestione delle richieste e
dell’erogazione delle somme è l’Agenzia delle Entrate.
Quali sono le condizioni per usufruire di questo contributo? E chi ne ha veramente diritto?
Partiamo da quest’ultima domanda. I beneficiari - come recita il testo del decreto - sono sia i
locatori persone fisiche non titolari di partita Iva, sia i locatori, persone fisiche o soggetti diversi,
titolari di partita Iva. Nel caso in cui vi siano più locatori per il medesimo contratto, ciascuno di essi
dovrà presentare l’istanza per richiedere il contributo spettante per la propria quota di possesso
dell’immobile.
E veniamo alle condizioni. Il benefit riguarda esclusivamente i titolari di contratti di locazione di
immobili adibiti a uso abitativo, in essere alla data del 29 ottobre 2020. Inoltre, la riduzione del
canone d’affitto deve essere stata accordata non prima del 25 dicembre 2020 (data di entrata in
vigore della legge di conversione che istituiva il contributo, reso poi esecutivo dal decreto Ristori) e
non oltre il 31 dicembre 2021. Ma non basta, l’immobile deve costituire l’abitazione principale
dell’inquilino ed essere situato in un comune ad alta tensione abitativa (clicca qui per consultare l’elenco CIPE).
Quanto si può ricevere di contributo? L’importo è fissato al 50% dell’ammontare complessivo
delle rinegoziazioni in diminuzione e fino a un massimo di 1.200 euro.
Infine, come si fa a richiedere il contributo? Occorre inoltrare la domanda per via telematica alle
Agenzia delle Entrate entro il 6 settembre 2021. Nella richiesta si dovrà specificare, tra l’altro, i
dati del contratto o dei contratti oggetto di rinegoziazione, la data di inizio e fine del nuovo canone
rinegoziato, l’importo del canone annuo prima e dopo la rinegoziazione. Spetterà all’Agenzia delle
Entrate dopo il 31 dicembre procedere con l’erogazione ai diretti interessati.
L’Agenzia delle Entrate ha realizzato una guida completa al provvedimento. Clicca qui per
consultarla.
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