Lo afferma in una recente intervista a La Repubblica-Torino, in occasione dell’uscita del Borsino Immobiliare Furbatto 2024.
Una fotografia dell’attuale mercato immobiliare torinese e qualche valutazione sull’immediato futuro. È quanto fornisce Cesare Furbatto, in una recente intervista a La Repubblica-Torino in occasione dell’uscita del Borsino Immobiliare Furbatto 2024
Nel suo intervento, Furbatto sottolinea una sostanziale tenuta del mercato della casa a Torino, tenuto conto della congiuntura economica non particolarmente favorevole. Il 2023 ha visto 14.880 transazioni, su questo punto osserva il titolare di Furbatto Immobili: «Secondo il catasto sono in tutto 506mila le unità abitative registrate a Torino. Questo vuol dire che una casa su 34 è passata di proprietà, nel corso degli ultimi dodici mesi. In un palazzo composto da due o tre scale, questo vuol dire che c’è stata almeno una compravendita nel corso dell’anno. La deduzione che si può fare è che il clima, spesso, è più pessimistico della realtà.»
L’intervista mette, inoltre, in evidenza alcune tendenze sempre più rilevanti: dall’aumento delle case messe in affitto (in particolari riservate a turisti e studenti) al ritorno sulla scena dopo anni della figura dell’investitore immobiliare. Infine, Cesare Furbatto pone l’attenzione sulla perdita di attrattiva dell’usato, anche a seguito degli effetti delle nuove direttive UE: «Quando saranno in vigore sarà importante avere un alloggio in classe A, B o C. Le situazioni in condizioni peggiori potrebbero rappresentare una spada di Damocle e un costo ulteriore, anche per chi volesse affittare.»
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